Quando Bitcoin valeva un 1$. Potrebbe succedere ancora?

 8 Dicembre 2019 Di: Redazione

Con una price action che si mantiene indicativamente in area 7.400$, volumi molto bassi e incertezza generale, la situazione di stallo di Bitcoin sembra ormai confermata. Una fase che potrebbe sbloccarsi con un violento movimento, rialzista o ribassista.

Da una parte la resistenza in area 7.850$ con un probabile movimento rialzista (che potrebbe testare la Week21 in area 8.400$) dall’altra l’area 6.850$ dove un calo in area 6.150$ o peggio 5.500$ potrebbero essere scenari da non escludere.

A circa 6 mesi dall’halving i parametri come RSI si rivelano scarichi; altro parametro importante il costo di mining, che rivela una media di 7.100$: nessun disastro del prezzo all’orizzonte, ma scenari ribassisti che rimangono possibili.

Quando Bitcoin valeva un dollaro. La storia insegna

Dopotutto, quella di Bitcoin è una storia di alti e bassi, dove la volatilità ha sempre contraddistinto questo asset. Se si va a ritroso nel tempo, andando a ripescare vecchie discussioni su forum e social ci si accorge subito che non è la prima volta che gli investitori si preoccupano seriamente dei prezzi.

Come per esempio questa discussione datata 2011, dove alcuni investitori rivelano le proprie preoccupazioni poiché il prezzo di Bitcoin scese da più di un dollaro a 0,80$ per poi collassare sotto area 0.7$. (vedi video).

Quello che si può imparare da queste vecchie discussioni è che le criptovalute sono asset molto particolari: nel giro di qualche anno BTC ha scalato su livelli di prezzo completamente differenti e con quello che vale attualmente Bitcoin, quelle preoccupazioni sembrano assurde oggi.

Se Bitcoin ha una crescita che sembra logaritmica (ma non esponenziale), siamo ben oltre una prima fase. Quindi Bitcoin potrebbe essere già cresciuto al 60% delle sue possibilità: parafrasando, BTC ha ancora margini di crescita ma nessuno sta dicendo che lo farà all’infinito.

Questo esclude che BTC potrà valere in termini di milioni (dollari o euro poco cambia a quel punto) e potremo ricordare questa fase, in futuro, nella stessa maniera di come ricordiamo queste “vecchie” discussioni di investitori del 2011.

Autore: Redazione