Numero di possessori di criptovalute in rapida ascesa negli USA

 24 Novembre 2019 Di: Redazione

Poco alla volta, il muro di diffidenza dei risparmiatori nei confronti delle criptovalute si sta sgretolando. È quanto emerge da alcuni dati raccolti negli Stati Uniti, uno dei paesi – assieme ad alcuni colossi asiatici come Cina e India – in cui le monete virtuali stanno riscuotendo maggiore successo.

Le ragioni di questa mutazione del mood generale sono molteplici. Un ruolo di primo piano lo gioca sicuramente la diversificazione dell’offerta dei prodotti finanziari online che offre accanto a giganti come Bitcoin di valute relativamente fresche – in termini di emissione –, aumentando a dismisura le variabili, e dunque le opzioni, per gli investitori.

Un altro aspetto dirimente è costituito sicuramente dall’aumento delle tutele per gli investitore da parte dei broker online più qualificati, che grazie a delle policies più stringenti offrono un ventaglio di informazioni maggiormente dettagliato in merito ai margini di rischio e di guadagno di ogni singola operazione.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti: una recente analisi di mercato ha infatti rivelato come il 2019 non sia ancora terminato ma il numero di possessori di criptovalute negli Stati Uniti sia poco meno che raddoppiato rispetto all’anno precedente.

Si è passati, infatti, dai poco più di 20 milioni di possessori del 2018, pari al 7,95% della popolazione americana, ai 36,5 milioni attuali, pari al 14,4% dei cittadini USA. Numeri considerevoli, se a questi si aggiunge che in media ciascuno dei summenzionati possessori di criptovalute denuncia un patrimonio digitale pari a 5.447 dollari, anche se bisogna tenere conto che la media è sbilanciata verso l’alto per via dei grandi investitori.

I quali, ovviamente, possiedono un portafogli più ricco, mentre circa i tre quarti dei possessori di criptomonete si attesta intorno ai 360 dollari di patrimonio.

Un altro dato significativo è dato da quella che qualcuno ha scherzosamente definito “cripto-poligamia”, ovvero l’attitudine a “sposare” più di una criptovaluta, diversificando gli investimenti a seconda di quello più conveniente sul momento.

Una prassi adottata da oltre la metà dei possessori di monete digitali sul territorio americano (per la precisione il 55,4%). Altro dato significativo: il numero di possessori di criptovalute di sesso maschile è quasi il doppio del numero di donne impegnate in questo settore della finanza.

Tuttavia ciò potrebbe essere facilmente attribuibile al fatto che l’intero mondo finanziario vede una presenza più capillare di uomini rispetto alle donne, sebbene il trend viaggi verso una riduzione delle distanze, almeno da un punto di vista numerico.

Quali possono essere le ricadute sul medio e lungo periodo di questo fenomeno? Fuori dai confini degli USA, e anche dell’Europa, il quadro è decisamente più chiaro.

In Cina e in India, ad esempio, il commercio in Bitcoin o in altre valute digitali è già diffuso in maniera piuttosto capillare, anche presso gli strati più bassi della popolazione; al punto che persino molti degli acquisti al dettaglio vengono effettuati tramite specifiche app per il pagamento online che prevedono anche l’uso di valute digitali.

Insomma, sembra che coloro che vedono nelle criptovalute gli agenti di un rimpiazzo sempre più imminente delle monete tradizionali non dovranno aspettare ancora molto per vedere realizzate le loro profezie. O i loro auspici.

Autore: Redazione