Le criptovalute evolveranno come internet? Probabile, ecco perché

 1 Luglio 2020 Di: Redazione

La Blockchain si sta evolvendo nella stessa maniera di come si è evoluto internet?

Secondo quanto si legge su un recente articolo di Cointelegraph pare proprio di Sí.

Si tratta di un parallelismo interessante che vede i fondamentali di queste due tecnologie (Internet, Bitcoin e la tecnologia Blockchain) mostrare similitudini interessanti.

Argomento già trattato nei miei interventi (vedi il mio canale youtube) ma sul quale mi piace ritornare, perché l’articolo citato prima espone degli aspetti sicuramente interessanti e a mio avviso poco trattati.

Non penso ci sia bisogno di spiegare quanto internet abbia oggi cambiato le nostre vite e il grande impatto sulla società moderna: Oggi internet è la base di qualsiasi business moderno, ma prima non era cosí. Almeno fino a 30 anni fa non c’era ne la conoscenza ne il bisogno.

Oggi la stessa cosa succede con Bitcoin e le criptovalute, non sono tecnologie che hanno già cambiato il mondo, ma potrebbero farlo a breve. La chiave di lettura piú immediata è l’adozione della tecnologia rispetto alle perplessità delle persone.

Le cripto non sono qui -solo- per sostituire i pagamenti digitali

Ricorrentemente, le domande che le persone si fanno sono tipo:

ma a cosa serve avere un’altra moneta se c’è l’euro, oppure chi si chiede a cosa servono dei “pagamenti digitali” se esistono già.

Domande, lecite, Sí. Unico problema è che vengono poste in un tempismo sbagliato, a mio avviso.

La questione è che stiamo guardando nel posto sbagliato, o almeno le persone comuni ne traggono conclusioni errate. Esempio? Per molte persone che hanno sentito dire di Bitcoin, per molte di loro, fra qualche anno BTC sarà un “metodo di pagamento” accettato da Amazon (tanto per fare un esempio).

Sempre seguendo questo esempio (Amazon che accetta i Bitcoin) ci si rende presto conto che è già possibile fare questo: possiamo già ora “cambiare” i nostri Bitcoin per buoni Amazon e ci sono già piattaforme che lo permettono, anche per altri grandi player online.

Quindi BTC non è diventato il mezzo di pagamento preferito da tutti, e la mass adoption che in tanti attendono è stata male-interpretata.

Infatti, allo stato attuale, Bitcoin ha già passato la fase nella quale viene utilizzato come semplice metodo di pagamento; essere un mezzo per pagare qualcuno, non è però soltanto lo scopo che ha assunto: la vera svolta è che è diventato, in questi ultimi anni, una sorta di oro digitale e una riserva di valore.

Anche internet non è stato alla portata di tutti inizialmente

Il paragone con internet quindi, è soprattutto evolutivo. 30 anni fa nessuno avrebbe dato importanza o valore al semplice scambio di byte che avviene nel mondo del gaming online (e che fattura milioni ogni anno);

Oggi sappiamo che senza la potenza di internet niente sarebbe quello che è, e questo sta coinvolgendo sempre di piú tutti i settori. Ma se da una parte Internet ha permesso tante cose, c’è anche da dire che all’inizio, per chi si avvicinava a questa tecnologia c’erano in serbo grosse difficoltà di utilizzo.

Un esempio? Basta pensare agli anni ‘90, nei quali l’informatizzazione bassa unita a sistemi ancora primordiali (56k, software sperimentali, l’assoluta mancanza dei contenuti di oggi) non permetteva una larga adozione della tecnologia. Del resto su internet non si poteva vedere un film e si poteva navigare solo testo e qualche immagine attraverso i pochi siti fatti da appassionati; insomma era un qualcosa per veri nerd e alla massa delle persone non interessava affatto, non ne traeva utilità.

Perché succederà anche alle criptovalute?

Poi qualcosa è cambiato, la concezione di “always online” dei primi e-commerce hanno permesso di fare da game-changer. Alle persone veniva quindi permesso di inoltrare un ordine nell’arco di tutte e 24 le ore della giornata.

Questo aspetto, unito alla possibilità di “personalizzare” l’esperienza con la posta elettronica ha creato un enorme vantaggio per le persone, che hanno iniziato a volere un indirizzo e-mail. Avere un indirizzo di posta elettronica era necessario per accedere a questi nuovi vantaggi.

Come per internet, l’articolo di Gandham prosegue nel mettere in parallelo i provider che negli anni ‘90 iniziavano timidamente a fornire accessi ad internet con gli attuali exchange cripto: oggi quest’ultimi permettono alle persone di accedere alle criptovalute. Ed è questo un primo parallelo concreto, quanto interessante.

Ma la cosa piú eclatante è che questa fase, che permette di avere una struttura di accesso come oggi intendiamo gli exchangers, è già inoltrata, e si sta avviando al suo completamento. La seconda grande rivoluzione nel settore cripto, a questo punto, potrebbe infatti essere quella che per internet è stata “hotmail”.

Come in molti, sapete che Hotmail è, ed è stato un celebre servizio di free email degli anni 2000; fu un grande successo per la sua semplicità di utilizzo e dalla possibilità di accedere ovunque, anche fuori dalle proprie mura domestiche.

Secondo l’autore dell’articolo di Cointelegraph alle criptovalute manca questo questa facilità. Ecco che, si potrebbe innescare una seconda fase che potrebbe coincidere con la l’avvento di wallet online semplificati e completamente slegati dal concetto fisico di client/sincronizzazione/token e chiavi; un qualcosa di facile ed accessibile ovunque, inserendo soltanto credenziali di accesso.

Pensiamo quindi agli smartphone della prossima generazione. I manufacturer potrebbero già pre-installare le app dei maggiori player tra gli exchangers;

Ogni persona che acquisterà uno smartphone o installerà un browser (vedi il caso Brave) troverà incluso un account per accedere con semplicità alle proprie criptovalute (dallo smartphone o da dove preferirà farlo).

Sarà solo l’inizio di una nuova fase che vedrà l’accesso al denaro in maniera completamente svincolata dal mondo fisico, con la semplicità che ha contraddistinto servizi come hotmail.

A quel punto, quando i wallet diventeranno massivi e saranno sempre piú persone a possederne uno, allora si potrà sbloccare una situazione di mass adoption con i piú disparati use cases. Proprio come è stato con internet all’epoca: non ce ne accorgeremo neanche.

 

Autore: Redazione