Inflazione e Bitcoin: cosa dobbiamo aspettarci

 28 Marzo 2020 Di: Redazione

Forse quello che si apprestano a fare gli USA in questi giorni è qualcosa di straordinario e storicamente il Quantitative Easing piú grande della storia americana.

L’obiettivo è fermare l’attuale crisi che tutti conosciamo e che deriva da questa emergenza sanitaria mondiale Covid-19.

Un totale di 2mila miliardi, con riserva di estendere ulteriormente la cifra se fosse necessario, con misure da helicopter money (che prevedono di dare soldi alla popolazione direttamente sui conti correnti).

Questo dovrebbe aiutare l’economia americana a riprendersi dalla recessione?

L’obiettivo degli economisti americani è arginare la grande crisi che a breve si scatenerà a livello globale: questo perché il Covid-19 ha richiesto delle misure di contenimento molto pesanti, che stanno attualmente frenando la produttività mondiale.

Per chi ha studiato economia (ma anche per chi non lo ha fatto) se si immette liquidità in un’economia – inizialmente – si crea un feedback positivo, vero.

Cresce la propensione alla spesa, a fare debiti. L’economia riprende, ma i troppi soldi in circolazione si trasformano molto presto in inflazione. Nei casi piú critici iperinflazione con un aumento generalizzato del livello dei prezzi oltre il 10%.

Ecco, questa situazione potrebbe verificarsi negli States, generando quindi, una svalutazione del dollaro.

Il problema tra qualche anno sarà fermare questa inflazione ma siccome siamo in un periodo di basso costo del denaro la soluzione è abbastanza semplice, bisognerà alzare il costo del denaro rallentando la propensione all’indebitamento e rallentando l’economia con conseguente riduzione dell’inflazione.

Tutto questo discorso è valido per gli USA, e forse qualche grande colosso orientale come la Cina e il Giappone.

In Europa purtroppo non è certo in quanto potrebbe prevalere la linea Tedesca di rigore con conseguente forte crisi economica, nessuna inflazione o deflazione e rischio rottura moneta unica.

A livello globale tutti questi soldi che l’economia sta versando nelle casse dei cittadini potrebbero – in parte – essere investiti in criptovalute, generando una sostanziale crescita nel breve/medio periodo.

Autore: Redazione