Bitcoin e il fattore del costo del mining
In questo periodo di grande crisi causato dalla pandemia del coronavirus, le borse continuano in rosso, le economie mondiali sono bloccate: una situazione che se si risolverà, non lo farà – purtroppo – nei prossimi giorni.
Fattore cruciale sarà come gli USA affronteranno la crisi sanitaria in corso: se le misure saranno adeguate a salvaguardare l’economia americana le borse potrebbero soffrire meno. Attualmente Bitcoin e gli indici americani sono, al momento, fortemente correlati.
Al netto del crollo del’hashrate – che torna ai valori di fine 2019 – senza drammi, l’altro parametro interessante è quello del costo del mining; un fattore che vede la profittabilità nell’estrarre Bitcoin ancora buona, con un costo per Bitcoin che potrebbe stare ancora in area 3000$.
Questo ci fa capire che questa profittabilità potrebbe assestare i costi verso i 6/7mila dollari per pezzo, dopo l’halving (che è un dimezzamento della ricompensa per questo tipo di attività).
Lo stato attuale delle cose ci presenta scenari nuovi ed inediti, dove la gestione dell’attuale crisi gioca un ruolo determinante sul futuro dell’economia mondiale e di Bitcoin.