Bitcoin: il perché del crollo di Settembre 2019

 26 Settembre 2019 Di: Redazione

Il crollo di Bitcoin di Settembre 2019 sarà sicuramente ricordato anche fra anni, a testimonianza di quanto sono volatili le criptovalute.

Ce lo ricorderemo, ma non troppo: infatti non è la prima volta che vediamo BTC perdere anche il 50% in poco tempo.

Oggi 26 Settembre 2019, la cripto più quotata del mondo sembra essersi assestata, dopo un clamoroso drop iniziato appena 48 ore fa.

La perdita ha toccato il -15% se si considerano gli ultimi 7 giorni, e quasi il 30% se si considera l’ultimo mese trascorso.

Bitcoin riparte da 8300 $ dollari (USD) rispetto ai 10.000 $ dei giorni precedenti.

Bitcoin -15%: una correzione che pesa

All’alba dell’avventura di Bakkt e con un mercato in netta ripresa da qualche mese, vedere una correzione così netta nell’arco di poco tempo ci conferma quanto Bitcoin sia imprevedibile.

Bakkt tuttavia c’entra poco o nulla con questo drop del prezzo: da più di un anno si sapeva del lancio di questa piattaforma (ne abbiamo parlato in questo articolo).

Se Bakkt doveva spostare il prezzo di Bitcoin, forse lo ha già fatto nei mesi precedenti.

La notizia era infatti pubblica da un bel pezzo.

Complice il calo di hashrate?

In queste ultime ore, Coin.dance ha segnalato una serie di controverse statistiche riguardanti l’hashrate di Bitcoin.

Per hashrate si intende la potenza di calcolo immessa da tutta la rete sulla Blockchain, per effettuare i calcoli necessari a far funzionare una criptovaluta.

I dati diffusi hanno rivelato che è avvenuto in questi ultimi giorni un calo di hashrate molto importante, addirittura del -40%.

Secondo questi esperti l’hashrate è collegato al prezzo di BTC in maniera direttamente proporzionale.

Tuttavia, il calo di questo parametro è durato troppo poco per incidere sul prezzo.
Dopo qualche ora, infatti, tutto è tornato alla normalità e i valori di hashrate sono rientrati nella media.

Rimane molto difficile stabilire se ci sia un nesso tra questi due fatti. A nostro avviso il perché del crollo di Bitcoin è da ricondurre ai cicli della price action che si sono già verificati in precedenza; una caduta “fisiologica”, insomma, che è sempre avvenuta nello storico di questa criptovaluta.

Cosa ci riserverà ancora il 2019

Non sappiamo ancora cosa ci riserverà il 2019, sicuramente è una fase ancora molto incerta del mercato. Anche se si tratta di 3 mesi, da qui alla fine 2019, non possiamo escludere ulteriori correzioni di mercato.

La tendenza di lungo periodo è bullish e sostanzialmente in accumulo.

Stando allo storico di Bitcoin, ci troviamo in una fase di consolidamento: da ormai 5 mesi, il prezzo di BTC non è mai più sceso sotto i 5 mila dollari, un dato che fa presagire bene e ci riporta al lontano 2016, con alti e bassi molto simili.

Autore: Redazione