Bitcoin. Il ciclo prezzo-innovazione può farlo aumentare di dieci volte?

 22 Maggio 2020 Di: Redazione


Il ciclo di prezzo-innovazione è sicuramente un argomento interessante, spesso però mancano dati statistici concreti, utili a chiarirlo.

Recentemente, il ricercatore Andreessen Horowitz (noto per essere anche il gestore di un Hedge Fund di 512 milioni in crypto) ha prodotto un interessante report partendo da un’idea di base molto singolare: ragionare l’ecosistema di Bitcoin come se fosse un iceberg.

Bitcoin è un iceberg? Perché?

Se c’è una cosa che tutti gli utenti percepiscono nei primi approcci a Bitcoin, è chiaramente il prezzo, secondo Horowitz.  Ecco, il prezzo è proprio la punta di questo iceberg, ed è proprio questo che fa percepire Bitcoin ad una massa sempre più grande di persone.

Tutto quello che c’è sotto la punta di questo iceberg è invece rappresentato dall’ecosistema innovativo del settore criptovalute; nella sostanza, questo viene percepito a valle del prezzo. L’analisi di Horowitz è quindi un discorso molto interessante da approfondire, anche perché è supportato dai dati.

I cicli prezzo-innovazione di Horowitz

Si parla di cicli. Secondo Horowitz, ci sono periodi di alta attività e cicli “freddi” (cripto winters). Si tratta delle fasi che tutti conosciamo come alti e bassi di Bitcoin, da ormai qualche anno a questa parte.

A prescindere da quando si è stati o meno coinvolti dal mondo delle cripto, la maggior parte degli analisti è concorde nel considerare ciclico l’andamento di questi mercati: Ma come interpretare questi cicli?

Horowitz propone un ciclo che inizia con una situazione di (1) prezzo che sale (definendolo la “punta dell’iceberg”) e si snoda su altri 3 punti fondamentali (la parte sommersa dell’iceberg):

(2) Sale l’interesse: il prezzo che sale genera, ovviamente, interesse nelle persone che iniziano ad investire e a studiare il settore. C’è un grandissimo fermento sui media (social e non) e un grande passaparola in questa fase.

(3) Si sviluppano nuove idee: Questo grande interesse crea nuovi progetti innovativi e le persone cercano di creare nuovo valore in questo settore, migliorarlo e risolvere i problemi esistenti.

(4) Nuovi progetti: le idee diventano progetti che popolano il mercato, creano valore effettivo. Questo alimenterà una successiva crescita di prezzo. In sostanza c’è un ricircolo innovativo che fa evolvere il settore.

Secondo Horowitz, tutto si snoda quindi in 4 fasi che, finora, si sono sempre verificate (ma con dinamiche  differenti).

Perché i cicli di Horowitz sono interessanti

Il primo dato che salta all’occhio è che, statisticamente la maggior parte delle persone interessate oggi alle criptovalute sono entrati nel 2011/2013/2017.

Questo conferma l’ipotesi che è il prezzo a guidare l’entrata delle persone in questa tecnologia. Gli anni 2011/2013/2017 sono appunto quelli di maggior rialzo dei mercati cripto. Per molti però, non è risultata soltanto una questione “di soldi”;

Chi ha intuito la possibilità di fare business, ha scelto di farlo: ma soltanto perchè  ha compreso il vero potenziale delle criptovalute. Per queste persone il prezzo è rimasto soltanto la punta dell’iceberg, ed ha preferito investire anche con progetti e idee.

Ma vediamo i dati di questo ciclo ripetibile e le 3 fasi che hanno interessato questi ultimi anni:

Primo grafico: il ciclo del 2011, quando ancora il settore era prevalentemente circondato solo da tecnologi entusiasti, nerd e alcuni appassionati. Tutte queste persone vedevano BTC come un interessantissimo esperimento, ma fine a se stesso a livello pratico.

Soltanto dopo alcuni imprenditori cominciano a realizzare che si può creare un business con tutto questo: mining pool, exchangers, e servizi wallet user-friendly. Piccole grandi rivoluzioni che nascono proprio in questa fase.

Questo è stato soltanto il primo ciclo. Interessante vedere che, il picco del primo grafico dimostra come le attività dei social media esplodono sull’argomento (la banda viola sul grafico), una chiara conseguenza dovuta al rialzo di prezzo. Non appena il prezzo si è abbassato, l’eco mediatico è andato scemando.

A questo punto, la banda verde sul grafico ci rivela l’inizio di una serie di attività “startup” nel settore cripto.
Se seguiamo la timeline, questo parametro, ha assunto un aspetto piú intenso a prezzo “fermo”.

Paradosso? No, una lettura interessante, che dimostra il fermento imprenditoriale è indipendente dal prezzo, perché ne conosce il valore sottostante.

Il secondo ciclo riguarda invece quello che è il picco del 2013, con un prezzo che sfiora già i 1200 dollari, un prezzo che all’epoca fu semplicemente stupefacente. In questo periodo, la buona luce del prezzo di Bitcoin fa uscire fuori i progetti che ancora oggi conosciamo Monero, Ethereum, etc.. (la lista è lunga).

Anche qui un picco di prezzo e di interesse mediatico che scemano lasciando spazio ad una nuova fase imprenditoriale; un percorso che con il passare del tempo diventa inversamente proporzionale a quello del prezzo (che in quel momento è calmo).

Questo perché l’ulteriore conferma del 2013, per molti pionieri ha significato che questa tecnologia era qui per stare.

Una conferma di prezzo che ha reso le startup e gli innovatori molto sicuri di quello che stanno facendo, tanto da sviluppare un ecosistema sempre piú grande, indipendentemente dal prezzo di Bitcoin in quel momento.

Il 2013 è probabilmente l’anno nel quale la maggior parte delle persone comincia a sentire parlare di Bitcoin, e le startup del settore fanno un 10x. Tutte le attività che hanno investito in progetti in questo momento seminano quello che sarà la loro fortuna: è il boom del 2017.

  © Copyright Andreessen Horowitz 2020

 

Il terzo ciclo infatti, si verifica nel 2017 e raggiunge un picco mai visto a livello di prezzo e diventa un fenomeno mediatico di massa (se ne incomincia a parlare molto spesso anche su televisioni, giornali e mass-media).  Lo sviluppo che ne consegue questa volta è impressionante, il terzo grafico ci mostra infatti un fermento, in concomitanza del picco del 2017.

Un’esplosione di progetti che nascono da questo nuovo picco: tra le tante innovazioni, da portare come esempio, il paradigma di finanza decentralizzata, che ogni giorno raggiunge sviluppi importanti: da non sottovalutare.

Nascono progetti come Maker, DAO e DAI: progetti che gettano le basi che potranno auspicabilmente vedere, nel prossimo futuro, sviluppi estremamente avanzati (oltre alla DeFi si pensi alla possibilità di prestiti, o a tutti i sistemi contrattuali possibili senza passare per terzi che garantiscono).

Tutta questa fase di fermento di idee e di sviluppi concreti si snoda sempre in ogni ciclo, quando il prezzo è fermo. La grande chiave di lettura di Horowitz è che si è creato un grande ecosistema sottostante al prezzo di Bitcoin, perché c’è reale innovazione.

Se facciamo delle considerazioni possibili, dribblando presupposti troppo entusiastici il prossimo target di prezzo potrà verosimilmente raggiungere cifre come 100 mila dollari per BTC; questo potrà creare un punto di consolidamento senza precedenti.

Cosa farà Bitcoin nel 2020 (ciclo attuale)

Oggi abbiamo la visione di 10 anni indietro, e spesso si viene criticati per parlare solo di prezzo, ma è impossibile sottovalutarne il ruolo: esso ha certamente confermato in questi anni la solidità delle tecnologie alla base di Bitcoin.

Il coinvolgimento di tantissime persone sul prezzo – me compreso – è comprensibile, soprattutto se pensiamo che il prossimo ciclo potrebbe innescare una vera e propria bomba mediatica che attirerebbe dentro il mercato milioni di persone. La realtà è che siamo ancora in pochi a conoscere tutto questo.

Siamo una piccola nicchia di persone che conoscono Bitcoin e le sue reali potenzialità.  Se ci sarà una grande ondata di adozione, questa deve ancora arrivare. Una visione questa, che non è comprensibile soltanto da analisi tecniche fatte sul momento: magari le stesse di chi non crede nei progetti in cui ha investito e si è limitato a chiudere le proprie posizioni in profitto.

I cicli di Horowitz portano alla luce tutto questo ecosistema che si sta creando, e dimostra che il settore delle criptovalute è un asset in forte ascesa, come dimostra Bitcoin che cresce mediamente del 196% annuo.

Nessuno vuole dare consigli finanziari – e sempre tenendo conto che ci si basa sempre su ciò che si conosce, non su ciò che non si conosce (futuri scenari “differenti”).

In definitiva, per ciò che si conosce adesso su questo mercato e su queste tecnologie, è possibilissimo che un 10x sia un traguardo raggiungibile per BTC nel prossimo periodo, o per meglio dirla come Horowitz, ciclo.

Autore: Redazione