La Nasa investe, per la prima volta, nella tecnologia Blockchain

 25 Aprile 2018 Di: Redazione

Thomas Kacpura, Advanced Communications Program Manager del Glenn Research Center della NASA ha reso noto  l’interesse dell’agenzia spaziale nei confronti della tecnologia blockchain affermando in modo diretto e palese la partecipazione dell’ente in un progetto, per il momento ancora in fase di studio, che prevede la realizzazione di un mezzo spaziale in grado di autogestirsi prendendo decisioni in modo assolutamente autonomo grazie ai principi della tecnologia blockchain.

La creazione del veicolo spaziale sarà realizzata da Jin Wei Kocsis, assistente d’ingegneria elettrica e informatica alla University of Akron in Ohio che dalla Nasa ha avuto una sovvenzione pari a 330.000$ destinati a portare a termine il programma completo che ha per oggetto la rete Blockchain di Ethereum.

Kocsis è certa di poter realizzare un sistema informatico che possa essere utilizzato nello spazio in modo totalmente indipendente. L’ingegnere spera che i suoi studi ricompenseranno la fiducia che l’ente spaziale ha risposto in lei, per questo si impegnerà a fondo per raggiungere i suoi obbiettivi:

 Spero di poter sviluppare una tecnologia che possa riconoscere le minacce ambientali ed evitarle, nonché completare numerosi compiti in maniera del tutto automatica. Sono onorata che la NASA abbia riconosciuto il mio lavoro, e desiderosa di approfondire l’abilità della tecnologia di pensare e compiere azioni di propria volontà.

Per il momento non sono stati ancora rivelati i tempi per la realizzazione dell’ambito progetto, ne tanto meno è stato previsto quando la sonda, una volta realizzata, possa essere testata nello spazio di sicuro la tecnologia così come è stata ideata ancora in fase preliminare è sicuramente un innovazione in materia visto che è la prima volta che la Nasa si interessa all’utilizzo della tecnologia blockchain.

Fine ultimo della neo tecnologia sarà quello di conferire ai futuri veicoli spaziali una sorta d’intelligenza artificiale che li renda autonomi nella maggior parte delle funzioni anche quella di rilevare eventuali detriti esterni e evitarli, tale vantaggio fornirà agli operatori più tempo per studiare e analizzare i dati raccolti.

 

Autore: Redazione