G20/Argentina 2018 rifiuta la richiesta del Giappone di trattare di Criptovalute

 20 Marzo 2018 Di: Redazione

Si è concluso la scorsa settimana il G20 dedicato alla finanza, l’evento si è svolto a Buenos Aires e ha visto la presenza dei rappresentanti delle potenze mondiali in materia economica, un incontro determinante per discutere, sviluppare e proporre cambiamenti finanziari d’interesse internazionale.

In molti, in particolare il Giappone, si aspettavano di poter discutere di criptovalute, lo stato asiatico è tra i maggiori mercati delle monete virtuali anche per questo sente il bisogno di una regolamentazione globalizzata della materia, un bisogno necessario che non si può più ignorare.

Inaspettatamente le attese sono state disilluse, il Giappone e gli altri paesi interessati hanno dovuto prendere atto che ancora non è arrivato il momento di trattare ufficialmente di monete digitali, una decisione che ha lasciato perplessi visti anche gli enormi capitali che ruotano intorno alla compravendita di criptovalute.

Il Financial Stability Board (FSB), che ha coordinato i regolamenti finanziari per il G20 ha dichiarato prima dell’apertura dell’evento che non avrebbe preso in considerazione la materia delle monete virtuali, ha così rifiutato la richiesta del Giappone che spingeva per una discussione unitaria e internazionale.

Il FSB ha giustificato il suo rifiuto affermando che l’argomento richiede un maggior coordinamento globalizzato, questo per riuscire a monitorare un settore come quello delle criptovalute in continua e rapida evoluzione, un mercato ancora colmo di lacune che vanno gestite, ma soprattutto regolamentate a garanzia di tutti quegli investitori che credono nello sviluppo, crescita e potenziale ricchezza delle monete digitali.

Mark Carney presidente del FSB ha dichiarato in una nota stampa diretta ai banchieri centrali e ai ministri delle finanze del G20 la visuale dell’organo in merito all’argomento criptovalute:

La valutazione iniziale del FSB è che i cripto-asset non rappresentino rischi per la stabilità finanziaria globale in questo momento.

 

Autore: Redazione